Wait For It
Brilliant
Copertina di Tanino Liberatore, Stefano Tamburini
Il disco e il contesto storico-musicale
I Brilliant furono un gruppo post-punk/pop-rock britannico attivo negli anni ’80. Il singolo Wait For It venne pubblicato nel 1984, un anno cruciale per la musica pop del Regno Unito, dominata dall’esplosione di gruppi dance, come i Frankie Goes To Hollywood. I Brilliant nacquero con un sound inizialmente definito funk-rock, ma nel corso della loro carriera si orientarono rapidamente verso un pop più commerciale.
Analisi visiva e lettura simbolica
La copertina del singolo “Wait For It” (1984) è un potente manifesto estetico che sfrutta l’illustrazione cult italiana per affermare un’identità edgy e anti-establishment in netto contrasto con il l’estetica patinata e commerciale degli anni Ottanta.
L’immagine è un primo piano molto intenso del volto di RanXerox, celebre androide protagonista dell’omonimo fumetto italiano ideato da Stefano Tamburini (ideatore e sceneggiatore) e disegnato da Tanino Liberatore. In quest’immagine, lo stile inconfondibile di Liberatore, caratterizzato da un realismo anatomico esasperato e un uso drammatico del colore, conferisce all’opera una qualità iper-violenta e un’aggressività quasi palpabile.
RanXerox appare in uno stato di rabbia estrema: la bocca spalancata lascia intravedere i denti, mentre una linea verde sulle labbra ne accentua l’ira. La pelle bianca, quasi cadaverica, è valorizzata da ombre scure e rosse che evidenziano la muscolatura ipertrofica di collo e braccio, il quale è teso in avanti con il pugno chiuso, suggerendo violenza e impatto fisico. I colori primari e brillanti, con uno sfondo giallo intenso, enfatizzano l’urgenza e la tensione della scena. In alto a sinistra, il logo della band “BRILLIANT” in giallo è inscritto in un rettangolo azzurro. Al di sotto, una figura arancione simile a un’esplosione contiene il numero “4” in bianco, richiamando l’estetica della Pop Art e dei fumetti, fungendo allo stesso tempo da codice visivo identificativo del prodotto.
La scelta di RanXerox, simbolo di disagio urbano, violenza cyberpunk e futurismo decadente, rappresenta un gesto radicalmente underground e culturalmente provocatorio. La furia disumanizzata del personaggio si allinea con l’energia grezza dei Brilliant, creando una tensione estetica tra l’illustrazione aggressiva e il packaging pop del singolo. La giustapposizione trasforma la copertina in un’opera di Pop Art moderna, al contempo trash e iconica.
Aneddoti e curiosità
RanXerox nasce sulla rivista italiana Cannibale nel 1978 e le sue avventure, caratterizzate da violenza, oscenità e turpiloquio, lo consacrarono come icona del fumetto underground italiano e d’autore a livello internazionale.
Il nome originale, ideato da Stefano Tamburini, era “Rank Xerox”, poi modificato in “RanXerox” a seguito di una diffida legale della compagnia di fotocopiatrici Rank Xerox, che riteneva il personaggio lesivo della propria reputazione.
L’utilizzo di questa illustrazione per la copertina di un disco dei Brilliant testimonia l’impatto culturale sull’immaginario punk e new wave internazionale di RanXerox e del suo team creativo, Tamburini e Liberatore.
Già nel 1983 Liberatore aveva realizzato la celebre copertina dell’album The Man from Utopia di Frank Zappa, raffigurato nello stile muscoloso e aggressivo di RanXerox, con pugno teso e iperrealismo caratteristico dell’artista. Questa esperienza precedente dimostra come l’immaginario viscerale e trasgressivo di Liberatore avesse già conquistato figure di spicco della musica rock e fosse diventato un riferimento nell’arte delle copertine discografiche.
Cenni sugli autori della copertina
Stefano Tamburini (1955–1986) è stato il creatore e sceneggiatore di RanXerox e fondatore di riviste cult come Cannibale e Frigidaire. Con il suo lavoro anticipò temi cyberpunk introducendo un’estetica cruda e iperrealista nel fumetto italiano, fu molto celebrato per la satira sociale incisiva.
Tanino Liberatore (1953), disegnatore e illustratore di fama internazionale, ha dato a RanXerox il suo aspetto definitivo. Il suo stile, caratterizzato da realismo anatomico esasperato e forte drammaticità visiva, ha elevato il fumetto a vera forma d’arte.
