The Doors
The Doors
Copertina di Guy Webster (front), Joel Brodsky (back)
Contesto storico-musicale
Pubblicato nel gennaio del 1967, The Doors è l’album d’esordio dell’omonima band californiana e una delle pietre miliari del rock psichedelico. In un’epoca segnata dal fermento culturale della Summer of Love, l’album si distingue per un tono più oscuro e introspettivo rispetto all’ottimismo hippie dominante. Mentre San Francisco celebrava la liberazione dei sensi e la pace, Los Angeles — città dei Doors — esprimeva un lato notturno e visionario della controcultura. Il disco unisce rock, blues e teatro esistenziale: un viaggio sonoro e poetico dominato dalla voce ipnotica di Jim Morrison e dall’organo elettrico di Ray Manzarek, con brani diventati leggendari come Break on Through (To the Other Side), Light My Fire e The End.
Analisi visiva
Fronte copertina: la fotografia, realizzata da Guy Webster, presenta un ritratto ravvicinato e in chiaroscuro di Jim Morrison, in primo piano, con lo sguardo intenso e ombroso, mentre gli altri membri del gruppo (Ray Manzarek, Robby Krieger, John Densmore) appaiono più distanti, in secondo piano, vestiti in modo formale.
Il contrasto tra la luce calda e le zone d’ombra sottolinea il magnetismo del leader, la sua dimensione enigmatica e carismatica. Il nome del gruppo, disegnato in caratteri geometrici giallo-verde acido, dallo stile modernista e psichedelico al tempo stesso, diventa un segno grafico immediatamente riconoscibile.
Retro copertina: la fotografia, scattata da Joel Brodsky, mostra i quattro componenti in profilo, quasi fusi tra loro in una composizione serrata e teatrale. Le ombre marcate e la disposizione ravvicinata dei volti creano un effetto di tensione e introspezione, come una scena di dramma interiore. Morrison, al centro, è ritratto mentre canta, catturando l’essenza visionaria e magnetica che attraversa tutto l’album.
Lettura simbolica e culturale
La copertina esprime perfettamente l’essenza dei Doors: una band che vive sul confine tra desiderio e morte, luce e oscurità, vita e mistero. Il volto di Jim Morrison, immerso nel chiaroscuro, diventa simbolo del poeta inquieto e carismatico, una figura quasi mitica capace di oltrepassare i limiti della percezione — come suggerisce il nome stesso del gruppo, ispirato al libro The Doors of Perception di Aldous Huxley. L’insieme grafico, essenziale ma visionario, riflette il contrasto che attraversa la loro musica: equilibrio tra lucidità e trance, poesia e psichedelia.La copertina di The Doors fonde fotografia, design e mito in un’immagine che segna la nascita di una nuova estetica del rock: introspettiva, teatrale e psicologica. È il ritratto di una generazione che guarda “oltre la soglia”, sospesa tra libertà e abisso — proprio come lo sguardo di Jim Morrison, che da quell’ombra sembra invitarci a varcare la porta della percezione.
Aneddoti e curiosità
La foto di copertina venne realizzata da Guy Webster negli studi di Los Angeles, dopo che la Elektra aveva rifiutato un primo concept più provocatorio. Morrison insistette affinché la sua immagine fosse dominante, percependo già il valore iconico della propria figura.
L’album fu registrato in soli sei giorni ai Sunset Sound Studios e lanciò la band nel mito immediato: Light My Fire rimase al primo posto nelle classifiche americane per tre settimane.
Sul retro appare la grafica originale Elektra con il caratteristico logo minimalista, simbolo dell’etichetta più innovativa della scena underground americana.
Cenni sugli autori della copertina
Guy Webster (1939–2019) Fotografo americano tra i più noti degli anni ’60, è autore di molte delle immagini più iconiche dell’epoca: ha ritratto The Rolling Stones, The Byrds, Simon & Garfunkel, The Mamas & The Papas e altri protagonisti della scena californiana. La sua fotografia, nitida e diretta ma capace di catturare l’anima del soggetto, contribuì a definire l’immaginario del rock come linguaggio culturale e visivo.
Joel Brodsky (1939–2007) Specializzato in ritratti di musicisti, divenne celebre per le sue foto di Jim Morrison, tra cui la celebre serie The Young Lion, da cui deriva l’iconico volto del cantante che domina la copertina. Brodsky collaborò con decine di artisti della scena rock e soul, da Van Morrison a Aretha Franklin.

