Tales Of Mystery And Imagination Edgar Allan Poe (IT)
The Alan Parsons Project
Copertina di Hipgnosis
Contesto storico-musicale Pubblicato nel 1976, Tales of Mystery and Imagination segna l’esordio dell’Alan Parsons Project, progetto ideato da Alan Parsons ed Eric Woolfson. Il titolo dell’album fa esplicito riferimento alla raccolta definitiva dei racconti di Edgar Allan Poe, Tales of Mystery and Imagination, pubblicata nei primi del Novecento, evidenziando la volontà di tradurre in musica l’universo visionario e inquieto dello scrittore americano. Il disco nasce in un momento in cui il progressive rock raggiunge la sua piena maturità, aprendosi a forme sempre più narrative e sinfoniche. In questo contesto si distingue per la costruzione concettuale e per la cura quasi cinematografica della produzione sonora. L’album fonde progressive rock, orchestrazioni sinfoniche e tecniche di studio d’avanguardia, creando un ponte tra il linguaggio del rock e quello della musica colta. Parsons, già ingegnere del suono dei Pink Floyd, costruisce un’opera visionaria in cui la tecnologia di studio diventa strumento narrativo. Ogni brano evoca le atmosfere letterarie e psicologiche dell’immaginario di Poe, trasformando l’ascolto in un viaggio nell’inconscio.
Analisi visiva Esistono diverse versioni della copertina di Tales of Mystery and Imagination, tutte firmate dallo studio Hipgnosis, che nel corso degli anni hanno conferito al disco un’identità visiva mutevole ma sempre coerente con il suo immaginario letterario e psicologico. Questa è la versione uscita in Italia, che si distingue nettamente da quella più diffusa, caratterizzata dallo sfondo verde. L’immagine principale – interamente in bianco e nero – raffigura un uomo fasciato come una mummia, avvolto non in bende ma nel nastro magnetico delle bobine di registrazione. Di grande forza simbolica, riprende i motivi visivi presenti nell’inserto all’interno della copertina. Tutto l’artwork italiano è realizzato in bianco e nero, a differenza delle altre versioni, e ciò conferisce al disco un carattere più concettuale, rarefatto e minimale. Le fotografie – sia quella di copertina che quelle presenti nell’inserto – nitide ma essenziali, costruite su forti contrasti di luce e ombra, amplificano la tensione visiva e psicologica delle immagini. Il corpo fasciato, immobile e privo di identità, evoca prigionia e silenzio, mentre la scelta del bianco e nero accentua il carattere drammatico e gotico dell’insieme, rendendo la cover più simbolica che descrittiva e perfettamente in linea con le atmosfere cupe e letterarie dell’album.
Lettura simbolica e culturale Storm Thorgerson, dello studio Hipgnosis, concepì l’immagine dell’“uomo nastrato” come un potente simbolo visivo capace di evocare le ossessioni di Edgar Allan Poe per la sepoltura, la prigionia e il confine incerto tra vita e morte. La figura, avvolta nel nastro magnetico, rimanda sia ai protagonisti dei racconti di Poe – spesso sepolti vivi o intrappolati – sia al suono registrato e “imprigionato” nel nastro, trasformando la materia tecnica in una metafora psicologica. La copertina italiana, con il suo bianco e nero essenziale, accentua il carattere drammatico, introspettivo e letterario dell’immagine, rendendola più intensa e simbolica. L’uomo fasciato evoca la reclusione, l’immobilità e il mistero, creando un effetto di tensione e straniamento. Il forte contrasto di luci e ombre amplifica il senso di inquietudine e rimanda direttamente al mondo gotico e visionario di Poe. L’immagine sembra evocare, per affinità tematica, il racconto The Premature Burial, nel quale Poe esplora la paura della sepoltura prematura e il fragile confine tra vita e morte. L’uomo mummificato diventa così metafora dell’imprigionamento dell’anima, ma anche della mente creativa, sospesa tra realtà e immaginazione. In questa prospettiva, la copertina si trasforma in una riflessione sul processo artistico stesso: come Poe cattura le proprie visioni nella parola, così il produttore e i musicisti le cristallizzano nel suono, “registrandole” e rendendole eterne. Il nastro magnetico, che avvolge e imprigiona, diventa quindi simbolo del confine tra spirito e tecnologia, tra memoria e creazione. La scelta di un linguaggio visivo così crudo e archetipico rafforza la tensione narrativa dell’album, facendo della copertina una vera e propria porta visiva verso l’universo oscuro, psicologico e letterario che pervade l’opera.
Aneddoti e curiosità Storm Thorgerson raccontò che Alan Parsons ed Eric Woolfson desideravano un design “di classe”, completo di testi, cronologia di Poe e dettagli biografici. L’idea iniziale prevedeva un’illustrazione più ampia, ma alla fine venne scelta una rappresentazione grafica pulita e fotografica, realizzata in collaborazione con George Hardie e Colin Elgie. L’inserto allegato, composto da foto e disegni al tratto, mostra l’uomo nastrato che cerca di liberarsi: una potente allegoria visiva della tensione tra creatività e costrizione. Tales of Mystery and Imagination è un album che nel corso degli anni ha avuto molte edizioni differenti nella veste grafica. La copertina con sfondo verde è la più comune, ma anche di questa esistono numerose varianti: alcune versioni sono apribili, altre no; in certe è incluso un libretto con testi e illustrazioni, in altre solo i crediti e una biografia di Poe stampata sulla busta interna. Una varietà di dettagli che rende complesso classificare tutte le edizioni, ma che contribuisce al fascino collezionistico del disco.
Cenni sull’autore della copertina Hipgnosis, studio di design britannico fondato da Storm Thorgerson e Aubrey Powell, è celebre per aver ridefinito il concetto di copertina discografica come linguaggio visivo e concettuale. Tra i loro lavori più iconici figurano le cover dei Pink Floyd, Led Zeppelin e Genesis. Nel caso di Tales of Mystery and Imagination, Hipgnosis riesce a tradurre il mondo oscuro e ossessivo di Poe in un’immagine che fonde simbolismo letterario e tecnologia sonora, dando vita a una delle interpretazioni visive più raffinate del progressive rock degli anni Settanta.




