Revolution

Autore copertina
Autore del disco
Anno pubblicazione
1986
Formato disco
LP 12"

Revolution

Martinelli

Copertina di Adriano Merigo

Contesto storico-musicalel Pubblicato nel 1986, Revolution appartiene alla piena stagione dell’Italo disco, genere che mescola elettronica, melodia e design visivo con una vena ironica e auto-consapevole. Il progetto Martinelli — fondato da Aldo Martinelli e Simona Zanini — è stato uno dei protagonisti di quella scena, insieme a nomi come Den Harrow, Scotch. Le loro produzioni, diffuse in tutta Europa, hanno unito ritmo e leggerezza con un linguaggio fortemente visivo. In questo contesto, Revolution esprime bene lo spirito dell’epoca: una rivoluzione non solo musicale, ma anche estetica e comunicativa, dove la grafica discografica diventa parte integrante dell’identità dell’artista.

Analisi visiva La copertina, progettata da Adriano Merigo, è una reinterpretazione ironica e perfettamente riconoscibile dell’etichetta del Martini Extra Dry. L’impianto visivo è quello classico del marchio: cornice ovale con fregi ornamentali, nastri e simboli araldici, il tutto disposto attorno a una fascia centrale che riporta la scritta “Martinelli Dry” — gioco grafico che sostituisce il celebre logo “Martini Extra Dry”. Osservando attentamente, emergono variazioni significative e piene di ironia:al posto del disegno dello stabilimento Martini, al centro della composizione, appare una tastiera elettronica, strumento distintivo di Aldo Martinelli e simbolo del suono sintetico dell’Italo disco; nei due medaglioni laterali, sono inseriti i ritratti fotografici di Aldo Martinelli e Simona Zanini,  incorniciati come effigi ufficiali. L’insieme è perfettamente bilanciato: una citazione pop costruita con rigore grafico e gusto ironico, dove la musica e il brand si fondono in un’unica immagine.

Lettura simbolica e culturale L’opera è un esempio tipico della cultura visiva anni Ottanta, in cui la grafica discografica dialoga con la pubblicità e con l’universo dei marchi. La sostituzione del logo Martini con “Martinelli Dry” non è solo un gioco di parole, ma una riflessione ironica sull’identità dell’artista e sul rapporto tra autenticità e consumo. Al centro l’immagine della tastiera sostituisce quella della fabbrica Martini: l’industria del suono prende il posto dell’industria del vermouth, alludendo al nuovo artigianato tecnologico della musica elettronica. I simboli araldici vengono trasformati in effigi pop. La “rivoluzione” evocata dal titolo diventa dunque una rivoluzione d’immagine: la cultura commerciale reinterpretata come linguaggio estetico.

Aneddoti e curiosità L’uso di loghi e marchi reinterpretati era diffuso nella cultura pop dell’epoca, tra citazione, ironia e appropriazione grafica: un linguaggio vicino alla pop art e alla comunicazione televisiva. L’operazione visiva di Merigo anticipa il gusto per la contaminazione tra design e musica che caratterizzerà la grafica dance e house dei tardi anni Ottanta. La tastiera, simbolo musicale di Martinelli, diventa qui emblema personale: la “fabbrica del suono” del duo.

Cenni sull’autore della copertina Adriano Merigo (attivo tra fine anni ’70 e anni ’90) è un illustratore, grafico e art director nel campo della discografia e della pubblicità. Ha collaborato con numerose etichette italiane di musica dance, pop e sperimentale, firmando copertine per artisti legati alla scena elettronica e new wave. Il suo stile si distingue per l’uso espressivo del colore, l’attenzione alla composizione geometrica e l’influenza delle arti applicate e del design milanese. Ha contribuito, insieme ad altri autori dell’epoca, a rendere riconoscibile il linguaggio visivo della Italo disco, unendo grafica e musica in un’estetica coerente e iconica.

Museum Hours

9:30–6:00, Monday Until 8:00

Museum Location

2270 S Real Camino Lake California