Power, Corruption & Lies
New Order
Copertina di Peter Saville
Davanti a te, un mazzo di rose. Nessun nome, nessun titolo. Solo un dipinto ottocentesco e un codice colorato. È la copertina di Power, Corruption & Lies, secondo album dei New Order, firmata dal designer britannico Peter Saville. L’immagine è un’opera di Henri Fantin-Latour, maestro francese delle nature morte. Ma Saville la sottrae al museo per rimetterla in circolo, accanto a un codice visivo criptico. Nessuna parola, nessun logo: solo superficie. Ma piena di significato. Perché un quadro classico per un disco elettronico post-punk?
Perché, come Warhol prima di lui, Saville non inventa: seleziona. Riprogramma immagini già viste, le svuota e le carica di nuove possibilità. Il codice accanto ai fiori? Non è decorazione: è un linguaggio cifrato che contiene il nome dell’album e della band. Ma serve la chiave per decifrarlo. È una sfida. Un’idea di comunicazione che gioca con l’assenza. Un’estetica fatta di silenzio, ironia, ripetizione. Warhol trasformava la pubblicità in arte. Saville trasforma il design in concetto. Entrambi ci chiedono: Cosa stai guardando davvero? Adesso riguardala.
È solo una copertina? O è qualcosa di più?
