Never Mind the Bollocks Here’s The Sex Pistols
Sex Pistols
Copertina di Jamie Reid
Pubblicato nell’ottobre del 1977 dalla Virgin Records, Never Mind the Bollocks, Here’s the Sex Pistols è il primo e unico album in studio dei Sex Pistols, nonché uno degli artefatti più iconici della cultura punk. La sua uscita fu accompagnata da scandalo e censura: il titolo, contenente la parola “Bollocks” (considerata all’epoca un’espressione volgare), fu oggetto di una controversa azione legale per oscenità nel Regno Unito. Un rivenditore di dischi venne perseguito per aver esposto la copertina in vetrina, ma il processo si concluse con l’assoluzione, grazie anche alla difesa che dimostrò come il termine avesse origini antiche e fosse usato in contesti religiosi e colloquiali. L’episodio contribuì a rendere il disco un simbolo di libertà espressiva e di sfida all’autorità costituita. La versione rosa di Never Mind the Bollocks è una delle varianti più rare e provocatorie della celebre copertina ideata da Jamie Reid, artista grafico e attivista visivo legato alla scena punk britannica. L’opera, già iconica nella sua versione originale a sfondo giallo, in questa variante cromatica assume un tono ancora più satirico e disturbante, rafforzando la sua carica sovversiva. Lo sfondo rosa acceso intensifica la forza visiva del titolo, con il caratteristico font grassetto nero ispirato ai titoli da tabloid scandalistico. La frase “NEVER MIND THE BOLLOCKS” domina la composizione, seguita da “HERE’S THE” in corpo minore. Il nome della band, “Sex Pistols”, è inserito in una striscia verde acido disposta in diagonale, con lettere fucsia irregolari, come fossero ritagliate e incollate a mano: un chiaro riferimento all’estetica D.I.Y. del movimento punk. Questa copertina non è solo un contenitore per la musica: è un manifesto visivo, un’opera concettuale che incarna lo spirito anarchico e iconoclasta dei Sex Pistols. Ogni elemento grafico si fa atto di ribellione, una sfida esplicita all’autorità, al conformismo e al decoro borghese.
