Með Suð Í Eyrum Við Spilum Endalaust
Sigur Rós
Copertina di Ryan McGinley
Pubblicato nel 2008, Með suð í eyrum við spilum endalaust (“Con un ronzio nelle orecchie suoniamo all’infinito”) segna una svolta decisiva per i Sigur Rós. Dopo lavori dominati da atmosfere eteree e monumentali, la band islandese adotta un linguaggio più diretto e terreno, aprendosi a sonorità folk, ritmiche leggere e un approccio più solare. La copertina, realizzata dal fotografo statunitense Ryan McGinley, introduce immediatamente lo spirito dell’album. La fotografia ritrae un gruppo di giovani completamente nudi che corrono spensierati attraverso una strada, immersi in un paesaggio naturale aperto e luminoso. L’inquadratura li coglie di spalle, mentre si allontanano, sottolineando l’idea di slancio, movimento e liberazione. La luce naturale, i colori caldi e il cielo terso contribuiscono a creare un’immagine di vitalità autentica e quasi cinematografica. In basso, il nome della band compare scarabocchiato a mano, a rimarcare un tono artigianale e immediato. La nudità non assume qui connotati provocatori, ma si fa simbolo di purezza e ritorno a uno stato essenziale, in armonia con la natura. Correre senza vestiti lungo una strada diventa metafora di autenticità, leggerezza e abbandono delle convenzioni sociali. L’immagine evoca uno spirito di comunità e condivisione, in perfetta sintonia con l’apertura sonora dell’album: un invito a vivere senza filtri, lasciandosi attraversare dall’energia della musica e del paesaggio interiore. La copertina, al centro di vivaci dibattiti per la presenza di nudità nella fotografia, fu difesa dai Sigur Rós come simbolo di innocenza e libertà. Nonostante la delicatezza del tema, l’opera venne accolta con entusiasmo dal pubblico, diventando una delle immagini più iconiche e riconoscibili della band. Durante il tour successivo, questo senso di “apertura” venne ripreso anche nelle scenografie e nei video proiettati sul palco.
Ryan McGinley è tra i fotografi più rappresentativi della sua generazione. Cresciuto nell’East Village newyorkese degli anni ’90, inizia immortalando la comunità underground di amici, skaters e artisti, ritratti nei loro eccessi, nella fragilità e nell’irrequietezza delle loro vite. La sua ricerca, incentrata su giovinezza, libertà e rapporto con la natura, restituisce immagini di vitalità, immediatezza documentaria ed energia poetica. La copertina realizzata per i Sigur Rós sintetizza perfettamente il suo linguaggio: autenticità, spontaneità e slancio vitale come metafora universale.
