In The Aeroplane Over The Sea

Autore copertina
Autore del disco
Anno pubblicazione
1998
Formato disco
LP 12"

In The Aeroplane Over The Sea

Neutral Milk Hotel

Copertina di Chris Bilheimer

Contesto storico-musicale Pubblicato nel 1998, In the Aeroplane Over the Sea è il secondo e ultimo album dei Neutral Milk Hotel, gruppo guidato da Jeff Mangum, e rappresenta una pietra miliare dell’indie americano degli anni Novanta. Nato all’interno della vivace scena musicale di Athens, Georgia, il disco fonde elementi folk, psichedelici e lo-fi, creando un suono ruvido, intenso e profondamente emotivo. Mangum, dopo aver letto il Diario di Anne Frank, ne trae ispirazione per un racconto in musica sospeso tra sogno e incubo, Il risultato è un album che mescola sogno e realtà, memoria e dolore, trasformando il linguaggio del folk in qualcosa di nuovo: una confessione sonora, fragile e potentemente umana. 

Analisi visiva – La copertina di In the Aeroplane Over the Sea nasce da una vecchia cartolina europea dei primi del Novecento, scelta da Jeff Mangum e reinterpretata graficamente da Chris Bilheimer, già autore di copertine per i R.E.M. In primo piano si vede una donna seduta su un pontile, in abito da bagno rosso, accanto a un ragazzo in acqua, sullo sfondo bagnanti, vele e imbarcazioni lontane. L’elemento disturbante è il volto della donna: sostituito da una pelle di tamburo, un dettaglio surreale che annulla l’identità del soggetto e lo trasforma in un simbolo: un corpo che ha perso la voce, o forse un volto che è diventato suono. L’immagine, apparentemente serena, nasconde un’inquietudine sottile — come un ricordo d’infanzia che si deforma col tempo. L’interno del vinile, progettato come un vero paesaggio visionario, ospita le illustrazioni di Brian Dewan, artista e musicista newyorkese. L’opera, un fonografo volante sopra una città industriale, traduce visivamente il titolo dell’album: un viaggio sospeso tra il mondo terreno e quello dei sogni, dove la musica diventa mezzo di trasporto e di memoria. Le tavole di Dewan, con tratto rétro e ironico, completano la narrazione visiva inaugurata da Bilheimer, spostando il discorso dal ricordo personale al mito collettivo. Il retro copertina, sempre opera di Bilheimer, mostra una scena di banda musicale su trampoli condotta da un piccolo direttore d’orchestra. L’immagine, dai toni seppia e dall’aria consumata, evoca un’umanità fragile e teatrale, come in un sogno che si dissolve. Insieme, queste tre componenti – la copertina frontale, l’interno e il retro – costruiscono un racconto per immagini coerente con il suono del disco: un equilibrio instabile tra nostalgia e assurdo, tra la grazia del ricordo e la dissonanza della perdita.

Lettura simbolica e culturale L’intera veste grafica del disco traduce in immagini l’estetica surrealista e nostalgica dell’album. La donna dal volto di tamburo è una metafora dell’assenza e della trasformazione: una figura che ha perso la propria identità umana per diventare suono, memoria, eco. L’acqua e il cielo, ricorrenti anche nei testi, rappresentano dimensioni di passaggio — tra infanzia e morte, tra realtà e sogno. Le illustrazioni interne, con il fonografo volante e le fabbriche fumose, introducono una riflessione sulla tecnologia come strumento di memoria e resurrezione sonora, un tema profondamente romantico e tragico nel contesto del disco ispirato ad Anne Frank. All’interno, il fonografo volante disegnato da Brian Dewan diventa il simbolo del potere visionario del suono: una macchina che attraversa il cielo e trasforma la musica in mezzo di salvezza, in memoria che viaggia oltre i confini del tempo. Il volo, leitmotiv del titolo e dell’immagine, è metafora della tensione spirituale che attraversa l’album: un desiderio di ascesa e liberazione che convive con la consapevolezza della caducità. 

Aneddoti e curiosità Jeff Mangum, ossessionato dal diario di Anne Frank, scrisse molti dei brani dopo sogni ricorrenti in cui si identificava con la giovane ebrea o viveva accanto a lei durante la guerra. Durante la lavorazione, i musicisti vissero per settimane nella stessa casa, registrando con strumenti di fortuna, e alcuni brani furono incisi con apparecchiature analogiche ormai obsolete. Per la copertina, Mangum acquistò in un negozio dell’usato la cartolina da cui partì l’idea visiva, che Chris Bilheimer (già autore delle copertine dei R.E.M.) rielaborò digitalmente, aggiungendo texture e invecchiature. L’effetto finale fu ottenuto sovrapponendo graffi e macchie di sporco per simulare un reperto dimenticato nel tempo.

Cenni sull’autore della copertinaChris Bilheimer (1966) è un graphic designer americano noto per il suo sodalizio con i R.E.M., per i quali ha realizzato le copertine di New Adventures in Hi-Fi e Up. Il suo stile si distingue per l’uso di immagini d’archivio manipolate, collage anacronistici e texture che evocano memoria, deterioramento e sogno. Con In the Aeroplane Over the Sea raggiunge uno dei vertici del suo percorso artistico, traducendo in immagine la poetica fragile e ossessiva di Jeff Mangum. Il risultato è una delle copertine più iconiche della musica indipendente americana, capace di incarnare visivamente un’opera che è insieme confessione, elegia e allucinazione. Accanto a lui, l’artista e musicista Brian Dewan contribuisce con le illustrazioni interne, tra cui il celebre fonografo volante. Figura eclettica della scena alternativa newyorkese, Dewan lavora da sempre sul rapporto tra tecnologia, immaginario popolare e memoria visiva. Le sue opere combinano ironia e nostalgia, e in questo album ampliano il discorso poetico di Bilheimer: il suono che si fa oggetto, macchina e sogno. Insieme, i due artisti definiscono un universo visivo che rispecchia perfettamente l’essenza del disco — un viaggio nel tempo, nella memoria e nella vertigine del sentire.

Museum Hours

9:30–6:00, Monday Until 8:00

Museum Location

2270 S Real Camino Lake California