"Exile On Main St."
"L'occhio dovrebbe imparare ad ascoltare prima di guardare" (Robert Frank). Una frase che riassume perfettamente l'essenza della fotografia di Robert Frank. E’ lui l’autore dell'emblematica cover dell'album Exile On Main St. dei Rolling Stones, pubblicato nel 1972. Grazie ad un’estetica innovativa, Frank ha trasformato e rivoluzionato la fotografia documentaristica; la grinta e la texture delle sue immagini, inizialmente criticate, sono diventate il suo tratto distintivo. Gli Stones affascinati dal lavoro del celebre fotografo lo invitarono a Los Angeles mentre stavano ultimando l’album, la cui registrazione avvenne principalmente in uno studio allestito nella villa di Keith Richards nel sud della Francia, dove si trovavano in esilio fiscale dalla Gran Bretagna. L’immagine scelta per il fronte copertina, in bianco e nero, è tratta dal libro fotografico di Robert Frank, The Americans, una raccolta di foto scattate durante il suo viaggio negli Stati Uniti tra il 1955 e il 1956. La fotografia, probabilmente fatta al Hubert's Dime and Flea Circus Museum, in attività dal 1925 al 1969 e situato nel seminterrato di un edificio accanto all'Amsterdam Theater sulla West 42nd Street, in Times Square, ritrae un collage: scene bizzarre e personaggi eccentrici come artisti circensi e freak, forse si trattava di un manifesto pubblicitario che reclamizzava gli spettacoli del locale. Per l'interno ed il retro della copertina furono scelti numerosi scatti dei dei Rolling Stones, estrapolati da pellicole in Super 8 realizzate dallo stesso Frank, poi assemblati dai grafici Norman Seeff e John Van Hamersveld, insieme a frammenti di testi delle canzoni incluse nell'album. Al momento del lancio, il disco veniva venduto con una cover apribile che conteneva una serie di 12 cartoline con una sequenza di immagini firmate dallo stesso Norman Seeff. L'album Exile on Main St. va oltre il semplice concetto di raccolta musicale, diventando un vero e proprio manifesto che esprime sfida e autonomia artistica in molteplici forme. L'occhio attento e raffinato del celebre fotografo Robert Frank ne cattura l'essenza, arricchendolo di ulteriore il significato.
Ecco alcune curiosità sull'Hubert’s Museum, un luogo avvolto in un’aura di mistero ed eccentricità che affascinava e attraeva quasi ipnoticamente i newyorkesi. Dal 1920 al 1965, fu una delle mete più amate della città. Era situato ai civici 228-232 della 42nd Street. a Times Square, in un edificio progettato nel 1880 dai celebri architetti McKim, Mead & White dove un tempo sorgevano i mitici Murray’s Roman Gardens, rinomati per le lussuose feste a base di aragosta chiusi poi a causa del proibizionismo. Hubert's entrò nella leggenda come teatro di straordinarie esibizioni di mostruosità e fenomeni da baraccone per ben quattro decenni, vantandosi anche di ospitare l'ultimo circo delle pulci in attività negli Stati Uniti. Con solo 25 centesimi i visitatori potevano ammirare la lunga barba di Olga che superava i 33 centimetri, oppure incontrare L'Uomo di World Tar Zero con il suo volto dalla forma inquietante. C’erano poi Susie, la ragazza dalla pelle simile a quella di un elefante, Lady Estelline la mangiatrice di spade, il principe Randion, il bruco umano. Oltre a queste stravaganze, l'Hubert's offriva agli spettatori l'ultimo circo delle pulci della città. Nei sotterranei del museo operava il Professor Heckler con il suo famoso circo: minuscole pulci, attaccate a fili sottilissimi, correvano su piccoli carri lungo una pista in miniatura. Oggi Hubert's è scomparso, ma il suo spirito rivive in tante pellicole: appare anche in una scena del film Un uomo da marciapiede del 1969.
- Autore copertina Robert Frank
- Anno di pubblicazione 1972
- Autore disco Rolling Stones
- Formato disco LP 12"
- Titolo del disco "Exile On Main St."
- Categories Robert Frank
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