Dub Be Good To Me
Beats International
Copertina di Kenny Scharf
La copertina del singolo Dub Be Good to Me dei Beats International, realizzata da Kenny Scharf, è un vivido esempio della sua estetica pop-surrealista, intrisa di colori sgargianti, forme cartoonesche e riferimenti alla cultura di massa. L’immagine, con i suoi personaggi bizzarri e l’atmosfera psichedelica, presenta un effetto volutamente pixelato, quasi a bassa risoluzione, che richiama le grafiche digitali e televisive dei primi anni ’90. Questo particolare visivo rafforza la sensazione di trovarsi in un mondo parallelo, digitale e alieno, dove arte e musica si fondono in un linguaggio urbano e giocoso, ma anche straniante. Pubblicato nel 1990, Dub Be Good to Me segnò il debutto dei Beats International, collettivo fondato da Norman Cook (futuro Fatboy Slim), e divenne rapidamente un successo internazionale. Il pezzo, costruito come un collage sonoro, un ibrido tra dub, hip hop e cultura del sample — con il celebre riff di basso tratto da Guns of Brixton dei Clash – è una rappresentazione chiave della nascente cultura DJ e della pratica del sampling. Esso trova nella copertina un’estensione visiva perfetta della sua natura contaminata e sperimentale. Kenny Scharf, tra i protagonisti della scena artistica newyorkese degli anni ’80, è noto per aver portato l’immaginario dei cartoni animati e della fantascienza rétro nel mondo dell’arte contemporanea. Amico e collaboratore di Keith Haring e Jean-Michel Basquiat, ha sviluppato uno stile immediatamente riconoscibile: colorato, caotico, ironico ma profondamente critico nei confronti del consumismo, dell’ecologia e dell’identità americana. La scelta di Scharf per l’immagine della cover riflette la volontà di creare un oggetto musicale e visivo al tempo stesso: un’opera che vive tra dischi e gallerie, tra club e musei, incarnando lo spirito della contaminazione che caratterizzò l’inizio degli anni ’90.
