Dirty Deeds Done Dirt Cheap
AC/DC
Copertina di Hipgnosis
Pubblicato nel 1976, Dirty Deeds Done Dirt Cheap è il terzo album internazionale degli AC/DC, band australiana che proprio in quegli anni consolida la sua identità come una delle formazioni cardine dell’hard rock. Negli anni Settanta il rock vive una fase di forte polarizzazione: da un lato il progressive e le sperimentazioni, dall’altro la nascita del punk e il consolidarsi dell’hard rock. Gli AC/DC si collocano in quest’ultima linea, con un approccio diretto, aggressivo e senza fronzoli, capace di parlare a un pubblico vastissimo. La copertina, realizzata dallo studio Hipgnosis, mostra un gruppo di persone comuni immortalate davanti a un motel californiano. Uomini in giacca e cravatta, donne di diverse età, un uomo in divisa, una cameriera, persino un cane: figure quotidiane, apparentemente banali, ma con un dettaglio perturbante – i loro occhi sono coperti da bande nere che ne annullano l’identità. Sullo sfondo si scorge l’insegna luminosa di un motel con la scritta “TV” e “Vacancy”, tipica atmosfera suburbana americana. La palette è nitida, quasi fotografica, con colori solari che contrastano con l’effetto inquietante delle bande nere. L’insieme evoca una scena da cronaca nera o da fumetto pulp, sospesa tra ironia e mistero. Il titolo dell’album (“Sporchi trucchi a buon mercato”) trova un riflesso diretto nell’immagine: azioni torbide, identità celate, moralità ambigua. Gli occhi coperti alludono sia a un anonimato criminale, sia al desiderio di mascherare la propria “vita segreta”. È un’America degli anni ’70 grottesca e alienata, rappresentata da Hipgnosis con il loro tipico linguaggio visivo surreale e disturbante. Culturalmente la copertina rompe con l’estetica hard rock classica (teschi, fiamme, aggressività), scegliendo invece l’ambiguità e il paradosso: un’operazione che, proprio per contrasto, rafforza l’identità trasgressiva degli AC/DC.
Aneddoti e curiosità: La fotografia utilizzata da Hipgnosis fu scattata davanti all’Imperial 400 Motel, situato al 6826 di Sunset Boulevard a Los Angeles. All’epoca era uno dei tanti motel della strip, simbolo della vita notturna e dei margini urbani. L’hotel chiuse nel 1982 e passò in seguito a diversi proprietari, diventando così un tassello perduto della geografia rock di Los Angeles. L’edizione australiana dell’album, presentava una copertina diversa, mentre per il mercato internazionale fu adottata questa immagine ideata da Hipgnosis. Negli Stati Uniti, il disco uscì solo nel 1981, dopo il trionfo mondiale di Back in Black. La scelta delle bande nere sugli occhi richiama i cliché giornalistici usati per coprire i volti dei colpevoli o delle vittime: un dettaglio volutamente kitsch, che amplifica il tono ironico del disco.
Cenni sull’autore: Lo studio Hipgnosis, fondato a Londra nel 1968 da Storm Thorgerson e Aubrey “Po” Powell, è stato il più influente collettivo di grafica e fotografia della storia del rock. Divenuto celebre grazie alle copertine dei Pink Floyd Hipgnosis ha lavorato per Led Zeppelin, Genesis, Peter Gabriel e molti altri. La loro cifra stilistica era un uso visionario della fotografia, spesso manipolata in modo surrealista, con scenografie costruite dal vero e un approccio concettuale radicale. Con Dirty Deeds Done Dirt Cheap dimostrano ancora una volta la loro capacità di tradurre in immagine un’idea musicale, con ironia e spiazzamento. Hipgnosis ha contribuito in maniera decisiva a trasformare le copertine dei dischi in un linguaggio artistico autonomo, ponte tra musica, immagine e cultura pop.

