Canzone

Autore copertina
Autore del disco
Anno pubblicazione
1968
Formato disco
EP 7"

Canzone

Don Backy

Copertina di Studio Moletti

Contesto storico-musicale Il 1968 rappresenta un momento cruciale per la canzone italiana, sospesa tra la leggerezza melodica del decennio precedente e le nuove tensioni sociali e culturali che avrebbero presto influenzato anche la musica popolare. In questo scenario si colloca Canzone, brano scritto da Don Backy (pseudonimo di Aldo Caponi) insieme a Detto Mariano. L’artista, reduce dal successo come autore e interprete nel Clan Celentano, avrebbe dovuto presentare personalmente il brano al 18° Festival di Sanremo. Tuttavia, a causa di una disputa contrattuale con Adriano Celentano riguardante i diritti editoriali, Don Backy fu escluso dalla competizione. Il brano venne comunque ammesso al Festival ed eseguito da Milva e Celentano, classificandosi al terzo posto. Dopo il Festival fu pubblicato sia dagli interpreti sia da Don Backy. Canzone si impose per la sua intensità lirica e orchestrale, con una struttura quasi teatrale e un testo metanarrativo che riflette sulla natura stessa della “canzone” come mezzo d’espressione e veicolo emotivo. Il successo fu immediato: il brano divenne un classico del repertorio sanremese e simbolo della transizione verso una scrittura più personale e autoriale nella musica leggera italiana. 

Analisi visiva La copertina, firmata dallo Studio Moletti, presenta una composizione geometrica dal forte impatto grafico, costruita attorno al ritratto fotografico in bianco e nero di Don Backy, collocato al centro di una cornice esagonale. L’esagono è formato da settori gialli e blu, da cui si irradiano raggi nei toni caldi dell’arancio e del marrone, che occupano l’intera superficie creando un effetto dinamico e materico, tipico delle sperimentazioni serigrafiche della fine degli anni Sessanta. Il testo tipografico gioca su una precisa gerarchia visiva: le scritte “STORIA DI” e “AL 18° FESTIVAL DI SANREMO”, entrambe in nero e di dimensioni ridotte, si dispongono rispettivamente nella parte superiore e lungo un semicerchio sopra il ritratto, fungendo da cornice testuale. A dominare la scena, invece, sono le parole “CANZONE” e “DON BACKY”, entrambe in bianco e in caratteri molto grandi e compatti, che emergono con forza sullo sfondo caldo e contrastato. L’effetto complessivo è quello di un equilibrio visivo tra struttura geometrica e potenza tipografica: un impianto grafico che cattura l’attenzione e restituisce l’energia comunicativa di un’epoca di passaggio tra tradizione e modernità.

Lettura simbolica e culturale  La copertina di Canzone rappresenta molto bene il significato del brano: l’idea della musica come espressione personale che parte dall’artista e arriva al pubblico. Il volto di Don Backy al centro dell’immagine, circondato da raggi colorati, suggerisce proprio questa energia che si espande, come se la voce e le emozioni dell’autore si diffondessero verso l’esterno. I colori freddi al centro (giallo e blu) e i toni caldi dei raggi (arancio e marrone) creano un contrasto che rende visibile la tensione tra interiorità e comunicazione: la canzone nasce da dentro, ma è destinata a uscire, a farsi sentire. Anche le scritte hanno un ruolo importante: quelle nere, più piccole, danno le informazioni essenziali, mentre quelle  bianche — “Canzone” e “Don Backy” —  in formato grande attirano subito lo sguardo e diventano simbolo dell’opera e del suo autore. È come se la grafica volesse dire che la canzone è una forma di identità, una luce che emerge e prende spazio.

Aneddoti e curiosità Canzone, con sul retro Casa bianca, fu pubblicata da Don Backy con la sua nuova etichetta Amico, nata nel 1968 dopo la rottura con il Clan Celentano. La fondazione dell’etichetta fu la conseguenza delle tensioni legate al Festival di Sanremo, dove Don Backy non poté firmare Casa bianca per motivi regolamentari. In polemica con il Clan, decise di creare una casa discografica autonoma insieme a Detto Mariano e Mario Moletti, scegliendo ironicamente il nome Amico.

Cenni sull’autore della copertina Lo Studio Moletti, attivo a Milano tra gli anni ’60 e ’70, collaborò con numerose etichette italiane, distinguendosi per un linguaggio grafico innovativo, influenzato dal design editoriale e pubblicitario del tempo. Le copertine si caratterizzano per l’uso audace della tipografia, l’attenzione alla composizione cromatica e una spiccata tendenza alla sintesi visiva.

Museum Hours

9:30–6:00, Monday Until 8:00

Museum Location

2270 S Real Camino Lake California