Blue Lights, Vol. 2
Kenny Burrell
Copertina di Andy Warhol
Blue Lights, Vol. 2 di Kenny Burrell, pubblicato nel 1961, rappresenta il seguito del primo volume uscito nel 1958. L’album si inserisce nel contesto della vivace scena jazz americana degli anni ’50 e inizio anni ’60, un periodo in cui il jazz strumentale e il bop stavano evolvendo verso nuove forme di espressività sofisticata. Questo disco rappresenta un momento di grande creatività per Burrell, chitarrista raffinato e melodico, capace di fondere tecnica impeccabile e sensibilità interpretativa. La pubblicazione su Blue Note Records lo colloca all’interno di un catalogo che stava definendo lo stile visivo e sonoro del jazz moderno. La copertina di Blue Lights, Vol. 2 è firmata da Andy Warhol, che per questo progetto collaborò con Reid Miles alla Blue Note Records. A differenza di altre cover jazz dell’epoca, che spesso raffiguravano il musicista con il proprio strumento, Warhol opta per un’immagine evocativa delle emozioni suscitate dall’ascolto. Su uno sfondo rosa intenso, campeggia la figura sinuosa di una donna sdraiata, con lo sguardo diretto, seducente e invitante. La scelta cromatica e la posa della figura femminile creano un forte impatto visivo, conferendo alla cover un’aria di modernità e sofisticazione che va oltre la semplice rappresentazione del musicista. L’illustrazione di Warhol suggerisce sensualità, fascino e immediatezza emotiva: l’ascoltatore è invitato a percepire la musica non solo con le orecchie ma anche con lo sguardo e l’immaginazione. L’uso del rosa, caldo e vibrante, contrasta con Blue Lights, Vol. 1, di colore turchese, creando una distinzione cromatica e concettuale tra i due dischi. Questa strategia visiva non solo stimola l’interesse del pubblico ma anticipa anche l’approccio pop e pubblicitario che Warhol svilupperà pienamente negli anni successivi. Blue Lights è il terzo e ultimo progetto di Warhol per la Blue Note, prima che il suo stile diventasse iconico nel mondo della pop art. La scelta di raffigurare una figura femminile piuttosto che il musicista era insolita per l’epoca e riflette la volontà di Warhol di connettere l’arte visiva con l’esperienza emotiva della musica. Questa cover è oggi considerata un esempio precoce della sua capacità di unire provocazione estetica e appeal commerciale.
