Ali In The Jungle (Yellow)
The Hours
Copertina di Damien Hirst
Contesto storico-musicale
Pubblicato nel 2006 come anteprima dell’album Narcissus Road (2007), Ali in the Jungle segna l’affermazione dei The Hours, duo britannico formato da Antony Genn e Martin Slattery. In un momento in cui la musica inglese stava cercando nuove direzioni dopo la stagione del britpop, il brano, con il ritornello “It’s not how you start, it’s how you finish”, si impone come manifesto di energia e riscatto, unendo melodia rock e un forte messaggio motivazionale. Il titolo fa riferimento a Muhammad Ali e al leggendario incontro Rumble in the Jungle del 1974, trasformato in simbolo di coraggio, resistenza e rinascita, temi centrali anche nella canzone.
Analisi visiva e simbolica
La copertina del singolo porta la firma di Damien Hirst, tra i protagonisti della Young British Art (YBA), che per l’occasione realizza un’immagine tanto semplice quanto memorabile: un cranio umano iperrealistico su uno sfondo giallo brillante. Al posto degli occhi, due quadranti di orologi trasformano lo sguardo vuoto in un simbolo del tempo che scorre. In basso a destra, la scritta bianca “The Hours” compare in verticale, come un segno grafico che rompe la simmetria della composizione.
Il messaggio visivo dialoga direttamente con il testo della canzone. Il teschio richiama la tradizione del memento mori, ma gli orologi ne modificano il senso: la morte non è solo fine, ma anche occasione, tempo che offre nuove possibilità. È un invito a misurare la vita non nella durata, ma nell’intensità con cui viene vissuta.
Il giallo, acceso e vitale, entra in contrasto con la cupezza del cranio, creando un cortocircuito visivo tra morte e vitalità, sconfitta e resistenza. Lo stile di Hirst è riconoscibile: estetica diretta, quasi pubblicitaria, sfondo monocromo e immagine centrale forte, immediatamente memorizzabile. L’opera si lega alla sua poetica sul binomio vita-morte e richiama lavori come For the Love of God (2007), il celebre cranio tempestato di diamanti, e le sue installazioni con animali imbalsamati. In questo senso, la copertina non è solo un supporto musicale, ma un vero frammento di arte contemporanea prestato alla cultura pop.
Aneddoti e curiosità
Esistono diverse varianti cromatiche della copertina, un approccio che richiama la logica del multiplo tipica dell’arte contemporanea, avvicinando la grafica musicale alle dinamiche della galleria d’arte. La versione gialla è però quella più iconica, ormai indissolubilmente legata al brano.
Negli anni, Ali in the Jungle è stata utilizzata in contesti sportivi, spot e cerimonie, diventando una colonna sonora di resilienza e vittoria.
Cenni sull’autore della copertina
Damien Hirst (n. 1965) è uno degli artisti britannici più influenti della sua generazione e figura di punta del movimento Young British Artists. La sua opera indaga i temi della mortalità, del tempo e del valore simbolico degli oggetti, spesso attraverso materiali e dispositivi spettacolari.
Oltre a firmare la copertina, Hirst fu anche sostenitore attivo dei The Hours, contribuendo alla loro visibilità e promuovendo l’uscita del singolo. Il dialogo tra la musica e la sua immagine rafforza così un messaggio unico: il tempo e la vita vanno affrontati con coraggio, fino all’ultimo round.




