Sleeping Bag Records’ Greatest Mixers Collection
Various
Copertina di Gemini and Gnome
La copertina dell’album Greatest Mixers Collection dell’etichetta underground newyorkese Sleeping Bag Records, pubblicato nel 1986, è un omaggio vibrante alla cultura dei graffiti metropolitani. Realizzata dai writers Gemini e Gnome, membri storici della crew TATs Cru, l’immagine riproduce una scena iperrealistica e immaginaria di treni della metropolitana interamente ricoperti di graffiti, con lettering multicolore in pieno stile wildstyle e personaggi cartoon in interazione con lo spazio urbano. La composizione si sviluppa su più livelli, come una slice of life della subway culture: un vero affresco urbano che celebra la connessione tra musica, writing e spazio pubblico. Gemini e Gnome sono due figure centrali nella scena del writing newyorkese degli anni ’80. Legati alla leggendaria TATs Cru (The Artisans Talent), si distinguono per un approccio tecnico e illustrativo al writing, che mescola lettering complesso, cura del dettaglio e riferimenti realistici al paesaggio urbano. La loro opera va oltre la semplice firma: è narrazione visiva, cronaca di strada e affermazione identitaria. Nella copertina, il nome dell’etichetta stessa è rappresentato in uno stile tridimensionale glaciale, mentre i pannelli dei vagoni riportano pezzi dedicati a crew e writer iconici dell’epoca, come “Urban Blight”, “Jamaica Girls”, “Frantic”, “Crash Crew”, evocando l’ambiente in cui nacque l’hip hop come linguaggio visivo e sonoro. Sleeping Bag Records, fondata a New York nel 1981, è stata una delle prime etichette a produrre musica electro, hip hop e dance in una chiave sperimentale e indipendente. Questo disco raccoglie remix e brani strumentali di artisti come Mantronix, Just-Ice e T La Rock, veri pionieri della golden age dell’hip hop. La copertina, perfettamente coerente con l’estetica e lo spirito della label, è un esempio straordinario di come il graffiti writing sia diventato anche linguaggio discografico, contribuendo a definire l’identità visiva della musica urbana americana. Questa immagine, oggi considerata un’icona visiva della cultura hip hop anni ’80, riflette il passaggio del writing dai muri e dai vagoni alle copertine dei dischi, segnando il momento in cui l’arte urbana inizia a dialogare con l’industria musicale e ad entrare a pieno titolo nella storia della comunicazione visiva contemporanea.
