Foxtrot

Autore copertina
Autore del disco
Anno pubblicazione
1972
Formato disco
LP 12"

Foxtrot

Genesis

Nel 1972 I Genesis pubblicano il secondo album di rock progressivo, il quarto della loro discografia complessiva. Il titolo è Foxtrot, trotto della volpe”, una scelta che, a primo impatto, potrebbe evocare l’immagine suggestiva del celebre ballo americano nato verso la fine dell’Ottocento. Paul Whitehead, per l’ultima volta, collabora con la band britannica, realizzando l’illustrazione della copertina del disco. Come già avvenuto con Nursery Cryme, l’artwork di questo album esprime una critica sottile e ironica rivolta all’alta società inglese, da cui provengono alcuni membri del gruppo. La caccia alla volpe illustrata in Foxtrot, ad esempio è uno dei passatempi prediletti dall’aristocrazia, analogamente al croquet raffigurato nella cover di Nursery Cryme. Whitehead sviluppa l’immagine seguendo un concetto di continuità che lega strettamente i due album, includendo riferimenti visivi chiaramente riconducibili al lavoro precedente. In questo modo, crea un filo conduttore capace di connettere le due opere in un dialogo visivo coerente e significativo. Questa copertina, ricca di simbolismi e dettagli nascosti, rappresenta una particolare caccia alla volpe, con numerose allusioni alla società britannica. La protagonista della scena è una volpe antropomorfa, elegantemente vestita di rosso, in fuga sulle acque sopra una lastra di ghiaccio. L’animale sembra deridere i cacciatori a cavallo, che accompagnati dai loro segugi, sono rimasti sulla riva. I cavalieri rappresentano la metafora dei quattro Cavalieri dell’Apocalisse, richiamando l’immaginario religioso ispirato dai testi visionari di Peter Gabriel. Tra di loro uno in particolare cattura l’attenzione: la Morte, che in sella a un cavallo bianco, appare afflitta, quasi tormentata, segnato dal rimpianto di aver lasciato sfuggire la sua preda. La volpe, invece, incarna un duplice ruolo: quello di animale astuto e, al contempo, di preda simbolica. In quegli anni, oltretutto, il termine “volpe” era usato negli USA per descrivere giovani donne spregiudicate e avvenenti, quindi come sinonimo di fascino e seduzione. Il personaggio influenzerà l’espressività artistica di Peter Gabriel che, durante le esibizioni dal vivo, darà inizio ai suoi travestimenti ispirandosi proprio a questa figura. Lungo la riva del mare, intanto, si possono osservare altri dettagli ricchi di significato e ambiguità: una fila di uomini incappucciati, uno dei quali regge una croce. Ma chi sono? Santi avvolti nei loro sudari oppure membri del Ku Klux Klan? Poi spuntano altre immagini evocative che sembrano rappresentare lo stato del mondo in quel particolare periodo storico: un sottomarino americano, chiaro in riferimento ai sommergibili presenti nelle acque scozzesi durante il difficile e teso periodo della Guerra Fredda. Accanto alla riva si scorgono un pesce e un delfino in agonia, una probabile denuncia della dilagante crisi ambientale causata dall’inquinamento industriale di quegli anni, che non risparmiava nemmeno la vita marina. A completare questo quadro simbolico c’è l’immagine surreale di un uomo rappresentato come uno struzzo, con la testa sepolta sotto la sabbia, un emblema che sottolinea l’ottusità e l’indifferenza del mondo discografico dell’epoca, che si era dimostrato incapace di riconoscere adeguatamente il valore e l’innovazione della band insieme al peso artistico della sua musica. Alla fine, l’opera artistica si arricchisce ulteriormente con dettagli di natura più personale, che ne enfatizzano l’intima connessione con i protagonisti. Sul lato destro, spicca una figura che con equilibrio precario guida una bicicletta: un chiaro riferimento a Peter Gabriel, che era solito presentarsi agli appuntamenti spostandosi in sella alla sua bici. Sullo sfondo, invece, si distingue la sagoma di un hotel, un elemento inserito con una vena ironica, quasi fosse un augurio scherzoso rivolto ai Genesis, invitandoli a familiarizzare con questi ambienti che avrebbero inevitabilmente frequentato durante i tanti viaggi legati al loro futuro successo internazionale.

Museum Hours

9:30–6:00, Monday Until 8:00

Museum Location

2270 S Real Camino Lake California