Elvis Presley
Elvis Presley
Copertina di Popsie Randolph
Il disco e il contesto storico-musicale
L’album “Elvis Presley”, pubblicato nel 1956, è il primo disco omonimo del cantante e il suo debutto con la major RCA Victor. È universalmente riconosciuto come il primo album rock and roll della storia a raggiungere la vetta delle classifiche e uno dei primi a superare oltre il milione di copie vendute. Questo evento segna l’ingresso definitivo di questo genere musicale nella cultura popolare globale. Il disco consolida l’immagine di Elvis come il “Re”, grazie alla sua abilità nel fondere l’energia del Rhythm and Blues con il Country e il Pop, anche grazie al contributo del suo celebre trio, i Blue Moon Boys.
Analisi visiva e lettura simbolica
La copertina, realizzata dal celebre fotografo William S. Randolph in arte Popsie, è un’icona del design del XX secolo, famosa per la sua energia grezza e l’uso audace dei colori. La fotografia in bianco e nero immortala un giovane Elvis Presley in piena performance. Indossa una semplice giacca, non ancora i celebri abiti da scena luccicanti con frange. La sua bocca è spalancata in un urlo o una nota acuta (da cui il soprannome “Elvis Tonsil”) mentre suona vigorosamente la chitarra acustica. L’immagine cattura un momento di intensa dinamicità. Dietro Elvis, parzialmente visibile e oscurato, si intravede un componente dei Blue Moon Boys.
Il nome “ELVIS” è scritto verticalmente a sinistra in un vistoso rosa shocking, mentre “PRESLEY” è orizzontale in basso in verde brillante. L’uso di questa combinazione di colori accesi (rosa e verde) su una foto monocromatica è una scelta grafica aggressiva e innovativa che riflette il sound ribelle e “forte” del Rock and Roll.
La copertina è un manifesto visivo della ribellione giovanile. La posa dinamica e l’espressione vocale viscerale comunicano un’energia cruda e sessualmente carica, percepita all’epoca come sconvolgente e rivoluzionaria. L’unione di una foto documentaristica dal vivo (che enfatizza l’autenticità e la performance) con una tipografia pop e saturata, stabilisce l’estetica rumorosa esfacciata del nascente genere Rock, riflettendo pienamente l’atteggiamento della musica stessa. Il focus sul nome “ELVIS PRESLEY” in caratteri giganteschi afferma l’artista come un’entità unica e potente, un marchio che da quel momento in poi non avrà bisogno di altro per essere riconosciuto: è la nascita del “Re”.
Aneddoti e curiosità
Per molti anni, la foto di copertina è stata erroneamente attribuita a “Popsie” Randolph, nonostante egli avesse scattato diverse fotografie utilizzate per il retro dell’album. Lo scatto celebre, invece, fu catturato da William V. “Red” Robertson di Robertson & Fresch il 31 luglio 1955 al Fort Homer Hesterly Armory di Tampa, in Florida, quando Elvis era ancora legato alla Sun Records. Fu poi la RCA ad acquistare e modificare l’immagine per la realizzazione della cover.
Il design della copertina, in particolare la combinazione audace di colori e caratteri, è così iconico che fu ripreso direttamente dal gruppo punk rock The Clash per la copertina del loro album “London Calling” (1979) . Questo omaggio evidenzia la duratura influenza estetica e lo spirito ribelle che l’album di Elvis ha trasmesso alle generazioni successive.
Cenni sull’autore della copertina
La realizzazione della copertina vide la collaborazione di due figure centrali della fotografia musicale: William V. “Red” Robertson, autore dello scatto originale, e William S. Randolph (in arte Popsie), curatore dell’elaborazione grafica e del design finale. Fu proprio Popsie Randolph, uno dei fotografi più importanti della scena musicale newyorkese, a manipolare l’immagine per la RCA Victor, aggiungendo la celebre e audace tipografia colorata.





