Ella Fitzgerald Sings The Harold Arlen Song Book
Ella Fitzgerald
Copertina di Henri Matisse
l disco e il contesto storico-musicale
Il disco “Ella Fitzgerald Sings The Harold Arlen Song Book” è il sesto album della celebre serie di “Song Books” registrati dalla “First Lady of Song” per la Verve Records. Pubblicato nel 1961, l’album vede Ella Fitzgerald interpretare 24 brani del compositore Harold Arlen.
L’album si inserisce nel progetto dei Song Books, ideato e prodotto da Norman Granz (fondatore della Verve Records), che vide Ella Fitzgerald omaggiare, tra il 1956 e il 1964, i più grandi compositori americani di Broadway e Hollywood che formarono il Great American Songbook.
Questa serie è considerata un punto di svolta nella storia del jazz e della musica popolare, contribuendo a far conoscere questi classici a un pubblico più ampio e consolidando la posizione di Ella Fitzgerald come leggenda assoluta della musica. I Song Books rappresentano un’impresa monumentale, sia per la qualità delle esecuzioni che per l’impatto culturale, elevando la musica popolare a forma d’arte.
Analisi visiva e lettura simbolica
La copertina, a fondo marrone scuro che contrasta con la linea bianca del disegno, presenta un ritratto stilizzato di un volto femminile, opera di Henri Matisse.
E’ un’opera realizzata a tratto unico, che delinea i contorni di un volto, probabilmente di donna, di profilo.
Il tratto è grafico, veloce e spontaneo, tipico dei disegni a matita o carboncino, in bianco su uno sfondo scuro. I dettagli sono ridotti al minimo: si distinguono occhi chiusi o socchiusi, un naso accennato e labbra carnose che formano un leggero sorriso. I capelli sono raccolti con un turbante ed alcuni ciuffi, suggeriti da linee a forma di spirale o boccoli, fuoriescono da esso sul lato destro del viso.
L’effetto complessivo è di leggerezza e immediatezza.
L’immagine evoca una sensazione di quiete, armonia e contemplazione, che può riflettere l’eleganza e la serenità dell’interpretazione vocale di Ella Fitzgerald, benché non sia un ritratto letterale della cantante.
La scelta di un disegno di Henri Matisse, uno dei giganti dell’arte moderna, per la copertina di un album jazz stabilisce un ponte significativo tra l’arte visiva di alto livello e la musica popolare. Norman Granz, il produttore, era noto per il suo amore per l’arte e spesso commissionava ad artisti famosi le copertine dei dischi, un’audacia per l’epoca.
Il linguaggio estetico di Matisse, basato sulla sintesi, sulla linea pura e sull’immediatezza espressiva, si sposa perfettamente con l’idea di musica jazz come forma d’arte moderna, spontanea e raffinata.
Aneddoti e curiosità
Questa collaborazione artistica non fu unica: Matisse aveva già disegnato la copertina dell’album del 1957, “Ella Fitzgerald Sings the Duke Ellington Song Book”
L’immagine è un ritratto di Lydia Delectorskaya, assistente e modella di Matisse negli ultimi vent’anni della sua vita.
Altri artisti di fama, come David Stone Martin e Andy Warhol, contribuirono alle copertine degli album di Granz e della Verve Records.
Cenni sull’autore della copertina
Henri Émile Benoît Matisse (1869 – 1954) è stato un pittore, scultore e incisore francese, considerato, insieme a Pablo Picasso, uno dei maggiori artisti del XX secolo.
Dopo aver studiato legge, si dedicò alla pittura. Fu il capofila del movimento dei Fauves (le “belve”) all’inizio del ‘900, basando la sua arte sull’uso espressivo e antinaturalistico del colore puro e violento (L’espressione è nel colore). Il suo ideale artistico era basato sulla ricerca di armonia, gioia e serenità. Nella sua lunga carriera, Matisse cercò costantemente la sintesi tra linea e colore, arrivando, negli ultimi anni, a dedicarsi ai découpages (collage di carta ritagliata), dove la linea e la forma si realizzano direttamente nel colore. La sua importanza è data dalla liberazione del colore dalla funzione descrittiva e dalla sua influenza innumerevole sull’arte successiva.
