A Corto Maltese
Ogoun Ferraille
Copertina di Hugo Pratt
A Corto Maltese è un lavoro del gruppo francese Ogoun Ferraille, formazione attiva negli anni Settanta e legata a sonorità jazz-rock contaminate da influssi afro-caraibici. Il nome stesso richiama Ogoun, divinità del pantheon vudù associata al ferro, alla guerra e alla forza, evocando atmosfere di ribellione e vitalità. Questo disco, oggi raro e di culto, si distingue non solo per la musica visionaria e meticcia, ma anche per la copertina, firmata da Hugo Pratt, padre di Corto Maltese e maestro indiscusso del fumetto d’autore. La cover si presenta con un fondo bianco interrotto dall’illustrazione in bianco e nero. In primo piano emergono due figure: un uomo a torso nudo che rema con gesto vigoroso, delineato da tratti neri spessi e decisi, e una donna dai capelli mossi dal vento, enigmatica e sospesa tra sensualità e mistero. A sinistra, il nome del gruppo in rosso vivo spezza l’essenzialità monocromatica, mentre un gabbiano in volo amplifica il senso di viaggio e libertà. La scritta “JAZZ” conferma l’appartenenza musicale e sottolinea l’intenzione di collocare il disco all’interno di una tradizione sonora aperta e contaminata. Affidare la copertina a Pratt non fu una scelta casuale. Corto Maltese, marinaio errante e ribelle, incarna la libertà di attraversare mari, culture e identità: un’icona perfetta per le atmosfere del disco, dense di ibridazioni e radici africane. La barca e il gesto del remo diventano metafora di viaggio e migrazione, temi centrali negli anni Settanta, in cui la musica era spesso veicolo di nuove sintesi culturali. La figura maschile ricorda i guerrieri africani che popolano le avventure di Corto, mentre la donna evoca le muse prattiane, enigmatiche e magnetiche, sospese tra mito ed esotismo. Pratt sfrutta il bianco e nero con la sua consueta forza espressiva, alternando tratti sottili a campiture piene che conferiscono drammaticità e intensità. Con pochi segni, riesce a evocare un intero mondo: il mare, il viaggio, la libertà. In questo incontro tra fumetto, mito e musica, la copertina si afferma come una vera opera d’arte. La collaborazione con Pratt fu una scelta audace e inedita per l’epoca: non era comune che un maestro del fumetto prestasse la propria mano al mondo discografico. Proprio questa contaminazione inattesa ha contribuito a trasformare l’album in un oggetto da collezione, oggi riconosciuto come una delle più affascinanti intersezioni tra fumetto e musica degli anni Settanta.
