Stand Up

Autore copertina
Autore del disco
Anno pubblicazione
1969
Formato disco
LP 12"

Stand Up

Jethro Tull

Copertina di James Grashow

Il 1° agosto 1969 usciva Stand Up, secondo album dei Jethro Tull. È il disco che segna la vera svolta della band, capace di consolidare un linguaggio unico tra blues, folk e progressive rock, e di conquistare subito la vetta delle classifiche britanniche. È anche il primo album con Martin Barre alla chitarra, musicista destinato a diventare una colonna portante del gruppo. Brani come Bourée – la rivisitazione in chiave rock di Bach – hanno ridefinito i confini del genere, trasformandosi in classici intramontabili. La copertina, realizzata da James Grashow, è un complesso lavoro di illustrazione in stile incisione. Sul fronte vediamo i quattro membri della band rappresentati con tratti caricaturali, quasi grotteschi, stretti in una composizione che comprime i corpi e ne enfatizza le caratteristiche fisionomiche: la barba e i capelli ispidi di Anderson, il cappello a cilindro e lo sguardo penetrante di Barre, i lineamenti allungati e sorridenti di Cornick, le espressioni più marcate e quasi teatrali di Bunker. Il segno fitto e nervoso, che richiama la xilografia ottocentesca, costruisce un impianto grafico denso, pieno di dettagli, cornici vegetali e intrecci ornamentali. In basso, il nastro con la scritta Stand Up non è solo titolo, ma parte integrante dell’immagine, come se fosse l’etichetta araldica di un emblema. La vera sorpresa si rivela aprendo la confezione: il gatefold contiene un pop-up tridimensionale, dove i quattro musicisti si alzano letteralmente “in piedi”. Qui il disegno si fonde con la fotografia a colori dei volti, creando un effetto di straniamento che amplifica il contrasto tra immaginazione grafica e realtà. L’apertura stessa del vinile diventa un gesto scenografico, una piccola performance che mette in movimento la copertina. L’opera di Grashow traduce visivamente l’idea di un gruppo che non vuole restare confinato nei canoni tradizionali. L’espediente del pop-up diventa una metafora potente: i Jethro Tull “si alzano” sul panorama musicale e dichiarano la loro autonomia creativa. Lo stile caricaturale, che accentua difetti e particolarità fisiche, si lega alla dimensione teatrale che Ian Anderson porterà sul palco, trasformando i concerti in veri e propri spettacoli visivi. C’è anche un richiamo alle radici e al mondo delle stampe popolari e satiriche, quasi a suggerire che la band affonda nel folklore e al tempo stesso lo reinventa in chiave contemporanea. Il contrasto tra l’austerità del segno grafico e la vitalità del pop-up riflette la duplice anima del disco: da un lato il legame con la tradizione (il recupero di Bach in Bourée), dall’altro la spinta verso l’innovazione e il superamento dei confini di genere.

Aneddoti e curiosità
Guardando attentamente, Ian Anderson ha undici dita: per anni i fan hanno cercato significati nascosti, ma Grashow ha sempre raccontato che fu un semplice errore d’incisione. L’uso del pop-up fu una scelta pionieristica nel panorama rock, trasformando il disco in un’esperienza multisensoriale che univa musica, grafica e design.

 Cenni sull’autore della copertina
James Grashow  è stato un artista e illustratore statunitense. Il suo stile, ispirato all’incisione e al grottesco, si distingue per un linguaggio ironico e visionario. È noto anche per le sue monumentali installazioni in cartone, opere effimere che uniscono arte popolare e critica sociale. La copertina di Stand Up è uno dei suoi lavori più celebri, esempio precoce di come l’arte grafica potesse trasformare il vinile in un oggetto d’arte totale.

Museum Hours

9:30–6:00, Monday Until 8:00

Museum Location

2270 S Real Camino Lake California