Dixiecats
Dixieland All-Stars
Copertina di Walter Chandoha
Contesto storico-musicale
Il disco esce nel 1957 per l’etichetta Storyville Records, una delle più attive nella diffusione del jazz tradizionale in un periodo in cui nuove correnti come il bebop stavano già conquistando la scena. “Dixiecats” celebra il linguaggio del jazz di New Orleans attraverso interpreti d’eccezione come Willie “The Lion” Smith, Milt Hinton, Arvell Shaw e Zutty Singleton, musicisti che hanno fatto da ponte tra swing, dixieland e la modernità jazzistica. La scelta del titolo gioca con il termine “cats”, gergo jazzistico per indicare i musicisti.
Analisi visiva e simbolica
La copertina raffigura tre gattini su un pavimento di legno, fotografati su uno sfondo arancio brillante, ciascuno in una posa diversa: uno assorto, un altro che alza la zampina come a salutare, l’ultimo che si copre il muso in un gesto tenero e buffo. L’immagine trasmette freschezza, simpatia e ironia, mentre il titolo DIXIECATS, in caratteri bianchi con contorno nero, rafforza il gioco di parole, rendendo la copertina immediatamente riconoscibile e memorabile. I gatti incarnano lo spirito del jazz — indipendenti, curiosi, imprevedibili — e la loro rappresentazione antropomorfa crea un ponte tra cultura popolare e immaginario musicale, rendendo il genere più accessibile a un pubblico ampio. L’ironia e la leggerezza visiva si discostano dalle grafiche austere di molti LP jazz dell’epoca, anticipando un approccio più pop che troverà pieno sviluppo negli anni ’60, confermando la capacità della cover di fondere estetica e concetto musicale in un’unica immagine efficace e comunicativa.
Aneddoti e curiosità
L’uso dei gatti come soggetti non fu casuale: nel gergo jazzistico “cat” indicava un musicista, creando un doppio livello di lettura. Questa copertina è oggi ricercata dai collezionisti non solo per il valore musicale del disco, ma per l’originalità e la fama dell’autore della fotografia. Il successo di “Dixiecats” contribuì a consolidare l’idea di associare il jazz a un immaginario visivo ironico e affettuoso, più vicino alla vita quotidiana.
Cenni sull’autore della copertina
Walter George Chandoha (1920–2019) è stato il fotografo che ha trasformato la ritrattistica felina in una vera e propria forma d’arte. Nato a Bayonne, New Jersey, iniziò presto a fotografare e dopo la Seconda guerra mondiale, in cui prestò servizio come fotografo militare, intraprese studi di Economia alla New York University. Nel 1949, l’incontro con un gattino randagio di nome Loco lo spinse a dedicarsi interamente alla fotografia di animali, in particolare gatti. Nella sua carriera Chandoha ha realizzato oltre 225.000 fotografie, di cui circa 90.000 dedicate ai gatti, diventando il fotografo di animali più influente del XX secolo. Le sue immagini, raffinate e mai banali, sono state pubblicate in 33 libri, su oltre 300 copertine di riviste e in migliaia di pubblicità, calendari e poster. Tra i volumi più celebri spicca Cats. Photographs 1942–2018 (Taschen), considerato un classico della fotografia contemporanea. Con il suo stile elegante e ironico, Chandoha ha reso i gatti icone culturali e ha influenzato profondamente l’immaginario visivo legato a questi animali, anticipando la “cat mania” esplosa decenni dopo con i social media.




