Deceptive Bends
10cc
Copertina Hipgnosis
Contesto storico-musicale Deceptive Bends è il quinto album dei 10cc e il primo realizzato dopo la separazione interna che vide Kevin Godley e Lol Creme lasciare la band. Pubblicato nel 1977, segnò la continuità del progetto guidato da Graham Gouldman ed Eric Stewart, capaci di mantenere il livello di ambizione compositiva. L’album alterna pop melodico di successo (The Things We Do for Love, People in Love) a passaggi più articolati, confermando i 10cc come una delle realtà più raffinate dell’art-pop britannico.
Analisi visiva La copertina, ideata da Storm Thorgerson per Hipgnosis, raffigura un subacqueo con scafandro d’epoca che avanza su un pontile portando in braccio una donna in abito rosso, inerte e abbandonata. Attorno, un cielo drammatico e altri palombari sullo sfondo. L’immagine è inscritta in un cerchio, richiamo diretto al casco subacqueo, che concentra lo sguardo e accresce l’effetto teatrale. L’equilibrio fra realismo fotografico e costruzione artificiale dona alla scena un’aura sospesa, fra melodramma hollywoodiano e iconografia pulp.
Lettura simbolica e culturale Il titolo dell’album derivava da un cartello stradale (“Danger: Deceptive Bends”) che la band incontrava lungo il percorso verso lo studio. Thorgerson scartò però i riferimenti ovvi alle curve stradali e pensò al significato parallelo di “the bends” come malattia da decompressione. Il subacqueo, anonimo e senza volto, diventa così un enigma visivo, mentre la donna rovesciata rimanda tanto all’idea di salvataggio quanto a quella di abbandono. L’immagine diventa un gioco d’ambiguità coerente con l’identità dei 10cc: ironici, sofisticati, sempre in bilico tra serietà e parodia.
Aneddoti e curiosità La sessione fotografica fu molto elaborata: la muta da palombaro, risalente agli anni ’20-’30, era talmente pesante che la persona al suo interno non riusciva a sostenere la modella senza aiuti; per questo fu costruita una cornice nascosta, successivamente eliminata in fase di ritocco. Le riprese furono fatte a Hammersmith, lungo il Tamigi, mentre il cielo e il mare furono ricavati da immagini stock e montati in un collage di quattro parti. Jessica Lange fu contattata come possibile modella, ma rifiutò. Il lavoro di fotoritocco fu affidato a Richard Manning, illustratore freelance che collaborò a lungo con Thorgerson: si occupò di ammorbidire linee troppo nette, ricostruire cieli e dettagli con tinture fotografiche e pennelli, fino a rendere armoniosa la composizione finale. All’interno della cover apribile, i membri del gruppo appaiono insieme al sub, in un ribaltamento visivo che accentua l’elemento “ingannevole” del titolo.
Cenni sull’autore della copertina Hipgnosis, con Storm Thorgerson e Aubrey “Po” Powell, fu lo studio che rivoluzionò l’arte delle copertine rock negli anni ’70. Attraverso fotografie concettuali e surreali, combinazioni di realismo e invenzione visionaria, riuscì a trasformare le cover in linguaggio artistico autonomo. Deceptive Bends rappresenta un esempio paradigmatico del loro approccio: partire da un titolo enigmatico e svilupparne una traduzione visiva obliqua, al tempo stesso spettacolare e ironica.


