Superunknown
Soundgarden
Copertina di Kevin Westenberg
Contesto storico-musicale
Pubblicato nel marzo 1994, Superunknown è il quarto album in studio dei Soundgarden e rappresenta uno dei vertici assoluti del movimento grunge di Seattle. In un momento in cui la scena alternativa stava raggiungendo la massima esposizione mondiale, il gruppo guidato da Chris Cornell coniugò potenza hard rock, complessità psichedelica e introspezione lirica. L’album – trainato dai singoli Black Hole Sun, Spoonman e Fell on Black Days – si impose come opera matura e cupa, simbolo del disagio esistenziale di un’intera generazione. Superunknown raggiunse il numero uno nella classifica Billboard 200 e vinse due Grammy Awards, consacrando i Soundgarden tra i protagonisti della stagione post-grunge.
Analisi visiva
Realizzata dal fotografo Kevin Westenberg, la copertina nasce da una sessione fotografica sperimentale che combinava ritratti del gruppo con tecniche di sovrapposizione e manipolazione luminosa. Il risultato è un’immagine in bilico tra il figurativo e l’astratto, in cui le sembianze dei membri della band si dissolvono in una massa incandescente.
La composizione, dominata da un fondo nero profondo, mostra una grande forma circolare che evoca un’eclissi o un sole morente, immersa in bagliori rossi e arancioni. All’interno della sfera emergono volti distorti, sagome e ombre che sembrano fluttuare in uno spazio indefinito.
L’interno del gatefold prosegue con questa estetica visiva: figure spettrali e deformate si muovono attorno a un nucleo di luce centrale, quasi una visione cosmica o un’esplosione energetica. L’uso del colore – prevalentemente nero, rosso e arancio – amplifica la tensione drammatica e suggerisce un universo instabile, attraversato da forze opposte
Lettura simbolica e culturale
La copertina riflette i temi centrali dell’album: alienazione, morte, rinascita e ricerca di senso nel caos contemporaneo. Il disco esplora una spiritualità oscura, sospesa tra visione apocalittica e catarsi, e l’immagine visiva ne traduce la forza simbolica: il sole eclissato può essere letto come metafora della perdita di luce interiore, ma anche come passaggio verso un nuovo stato di consapevolezza. I volti deformati incarnano la dissoluzione dell’identità, il tormento e la molteplicità dell’io, in sintonia con i testi introspettivi di Cornell.
L’estetica di Superunknown fonde suggestioni psichedeliche e fantascientifiche, evocando tanto l’immaginario della fine del mondo quanto quello della creazione primordiale.
Aneddoti e curiosità
Il nome Soundgarden deriva dalla scultura sonora A Sound Garden di Douglas Hollis, situata in un parco di Seattle: un’installazione di strutture metalliche simili ad antenne che, mosse dal vento, producono suoni variabili e suggestivi. Questa origine sottolinea il legame profondo tra la band e la dimensione sensoriale del suono come materia viva, naturale e imprevedibile — un concetto che trova piena espressione anche nell’estetica visiva e musicale di Superunknown.
L’iconicità dell’album si rafforzò anche grazie ai video musicali – in particolare quello di Black Hole Sun, diretto da Howard Greenhalgh – che condividevano la stessa visione distorta e surreale.
Cenni sugli autori della copertina
Kevin Westenberg (n. 1958) è un fotografo americano noto per i suoi ritratti di musicisti e artisti, tra cui Radiohead, PJ Harvey, Tom Waits e The Rolling Stones. La sua fotografia, caratterizzata da un uso espressivo della luce e da un forte senso teatrale, ha contribuito a definire l’immaginario visivo della musica alternativa degli anni ’90.





